COMMENTO ALLE LETTURE

Gli spunti offerti dagli episodi narrati dagli evangelisti sono sempre tanti e interessanti. E non potrebbe essere altrimenti considerato che tutto ruota attorno allanima per la salute e la salvezza della quale ogni dettaglio e ogni sfumatura serve allo scopo.

Tanti e interessanti, questo spunti, anche quando riferiscono di un Gesù all’apparenza scontroso e duro e non mite e umilecome invece si autodefinisce.

L’accesso a Gesù, infatti, non è sempre facile, come racconta oggi levangelista Matteo della donna cananea che incontra Gesù.

I cananei erano pagani e non godevano di buona reputazione da parte degli ebrei israeliti che li definivano addirittura cani.

Pur tuttavia questa donna cananeache certamente aveva avuto informazioni precise  su Gesù e sul suo operare prodigi, se ne fa un baffo di questa brutta considerazione nella quale erano tenuti i cananei e si catapulta davanti a Gesù “gridandola sua richiesta. Ma egli non le rivolse neppure una parolaannota Matteo. In soccorso a Gesù intervengono anche i suoi discepoli pregandodi allontanarla.

E qui Gesù finalmente risponde rivelando il motivo della sua chiusura al dialogo, allincontro con questa donna. Un motivo per così dire nazionalistico: Non sono mandato se non alle pecore perdute della casa dIsraele”.

A questo punto la donna, forse delusa e magari anche stizzita, si prostra davanti a Gesù e non grida” più la sua richiesta, ma semplicemente  gli dice” “Signore, aiutami”.

Ed è  proprio a questo punto che Gesù rivela la ragione profonda della sua ritrosia e del suo rifiuto a rispondere alla richiesta della cananeaed è  una ragione in certa misura impastata di pregiudizinei confronti degli stranieri” della sua epoca: Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini”.

Ed è proprio qui che scocca la scintilla dellincontro autentico, salvifico. Eproprio a questo punto, infatti, che la donna, apostrofata come fosse un cagnolinorisponde con fermezza sfruttando proprio la metafora adoperata da Gesù: Ma anche i cagnolini mangiano delle briciole che cadono dalla mensa dei loro padroni”.

E qui Gesù crolla, si fa intimo, anima ad anima ed esplode e passa dalla durezzaalla tenerezzadella gioia: O donna (non più “cagnolina, quindi), grande è la tua fede. Ti sia fatto come tu desideri”.

Matteo non aggiunge nulla, ma mi piace immaginare un abbraccio silenzioso e profondo tra le due anime, quella di Gesù e quella della donna.

In conclusione, tra i tantissimi spunti da catturare da questo episodio, uno mi sembra di immediata applicazione: non bisogna mai demordere nel cercare Gesù perché anche Lui ha un suo lato debole e sarà proprio lo Spirito a suggerirci in quel preciso momento come rispondergli, come immagino abbia fatto allora con la cananea.

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