SUSSIDIO
PER I BAMBINI

III Domenica per annum

di Maria Teresa Visonà


Che ne dite di chiudere gli occhi, di concentrarci ben bene e di immaginare di essere anche noi in Palestina, con Gesù, proprio nel momento in cui l’evangelista Matteo oggi ci fa questo racconto? Li teniamo chiusi per qualche secondo. Ok?
Ora potete aprire gli occhi perché la nostra mente è concentrata al punto giusto.
Immaginiamo che là in fondo ci sia un muretto fatto di sassi. Bene.
Noi ci nascondiamo là dietro e stiamo a vedere e a sentire.
Stanno arrivando degli amici di Gesù, li vedete anche voi?
Parlano in modo molto agitato, sono scossi e preoccupati perché portano al Maestro una brutta notizia: Giovanni Battista è stato arrestato.
Ma come! Proprio lui che non faceva del male a nessuno, che viveva nel deserto da uomo povero, che invitava tutti a convertirsi, a cambiare vita, ad essere più buoni!
Già, proprio lui e, non so voi, ma io ho sentito anche il perché: è stato arrestato da Erode Antipa perché lo aveva rimproverato di aver preso a vivere con sé Erodiade, moglie di suo fratello Filippo.
Gesù è molto scosso dalla notizia della carcerazione di Giovanni e prende la sua decisione: parte.
Ma dove va? Perché va via da Nazareth? Seguiamolo…
Siamo arrivati a Cafarnao!
Caspita bambini… guardate che grande questa città rispetto a Nazareth, piccolo villaggetto con forse cento abitanti!
Sicuramente è venuto qui perché c’è molta gente, è una città sulle rive del lago e c’è commercio, c’è più apertura, c’è più possibilità di diffondere il suo messaggio.
A Nazareth lo conoscevano tutti, ma ben pochi accettavano il suo modo di fare, di essere, di predicare… un giorno, addirittura, dopo essere usciti dalla sinagoga lo avevano cacciato fuori dalla città e lo avevano condotto fin sul ciglio del monte per gettarlo giù dal precipizio! Ma egli, passando in mezzo a loro, se n’era andato.
Lì non poteva annunciare più nulla perché le persone pensavano che fosse uno che si era montato la testa.
Gesù, però, sapeva bene cosa fare: se lo accoglievano, si fermava, curava gli ammalati, annunciava che il Padre è vicino e ama tutti i suoi figli. Ma se non lo accoglievano, pur dispiaciuto, andava oltre: “Se qualcuno non vi accoglierà e non darà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dai vostri piedi”: così Matteo riporta le parole che Gesù diceva ai suoi discepoli. Per questo oggi è qui a Cafarnao.
Egli inizia la sua missione per tutta la Galilea dicendo:”Convertitevi perché il regno dei cieli è vicino”. Stesse parole che usava Giovanni Battista.
Gesù continua la missione di Giovanni che esortava a percorrere la strada del Signore e la porta fino alla fine donando la sua vita per amore.
Ma… guardate bambini! Vedete che Gesù sta camminando lungo il mare di Galilea?
Prima chiama due pescatori che gettano le reti in mare e poi altri due che, assieme al loro padre, riparano le reti, e dice loro:”Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini”. Avete sentito?
I primi due sono Simone e suo fratello Andrea e gli altri due Giacomo e suo fratello Giovanni.
Ma cosa sta dicendo Gesù? A me sembra un po’ strana la cosa, che dite?
Stanno facendo il loro lavoro di pescatori per guadagnare il necessario per la loro famiglia e dovrebbero piantare lì tutto?
Ma guardiamo un po’ cosa fanno…. lasciano subito le reti e seguono Gesù!!!
Sono certa che lo seguono perché hanno capito che Lui è l’unico motivo per cui vale la pena di vivere, che solo il suo messaggio d’amore può donare gioia e pace agli uomini: per questo accolgono la sua Parola. Non potrebbe essere altrimenti per arrivare ad una simile scelta!
Ma il Signore non ha chiamato solo i pescatori di quel tempo, Lui invita tutti, anche ora che siamo nel 2014, a seguirlo!
Chiama anche voi bambini, ogni giorno, nelle piccole o grandi cose, e spesso ci vuole molto coraggio per rispondere!
Gesù non vi dirà certo di lasciare la casa, famiglia, la scuola, i nonni… ma vi chiederà, ad esempio, di lasciare le vostre cattive abitudini se ne avete, il vostro modo di fare a volte scorretto, i vostri capricci, il vostro pensare di essere sempre i migliori, il vostro voler avere sempre ragione… Ognuno di voi guardi in fondo al proprio cuore per capire cosa dovrebbe lasciare!
Gesù vi chiamerà a seguirlo impegnandovi a non tirarvi indietro se c’è bisogno di voi, impegnandovi a vivere con responsabilità la vostra vita.
La vostra risposta a questa chiamata che vi viene fatta attraverso le persone che vi sono vicine, dovrà essere allora: “Eccomi! Vengo subito! Vado io! Sono pronto! Faccio io! Non ti preoccupare! Ci penso io! Sono qui!”.
E’ questa la vostra fede concreta: rispondere “SÌ” a chi chiede aiuto.
Sono certa che vi rendete conto di quanti bisogni ci sono anche nel vostro mondo di piccoli!
Gli amici di Gesù non possono voltare le spalle e dire “NO”, non lo possono fare perché Lui non lo avrebbe fatto! Voi, infatti, se vi dichiarate amici suoi, dovete essere “altri Gesù”.
Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini”: così dice il Maestro a questi quattro pescatori.
I pescatori prendono i pesci vivi e li portano sulla spiaggia morenti o già morti. D’ora in poi per Simone, Andrea, Giacomo e Giovanni il significato della parola “pesca” cambierà: dovranno prendere uomini che stanno per “morire” perché lontani dal Padre, e portarli a riva per ridare loro la vita nuova che viene da Dio.
Anche a voi è rivolta questa chiamata.
Ma cosa significa per voi “ridare la vita” a qualcuno?
La vita è dono di Dio e, in quanto tale, è gioia. E’ dunque facile trarre le conclusioni… Quando vi impegnate a dare gioia agli altri, in quel momento state ridando loro la vita, li state facendo rinascere perché portate loro l’amore del Signore. 
Certo che per diventare veri “pescatori” non è facile facile… ma c’è un segreto! Seguire sempre e con fedeltà Gesù.
Come?
Ascoltando la sua Parola, facendola entrare ben bene nel vostro cuore per lasciare che Dio vi parli e vi aiuti a trasformare i suoi insegnamenti in vita.
Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini”.
Volete anche voi diventare “pescatori” con Gesù?


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